Definiamo subito il concetto di energia da fonti rinnovabili. Possiamo definire energia rinnovabile l’elettricità prodotta grazie a tutte le fonti alternative quali: sole, vento e acqua che vengono raccolti e trasformati in elettricità fruibile. Sono fonti di energia anche il calore del sottosuolo, le colture agricole, le correnti sottomarine e i venti d’alta quota, le onde del mare. Si chiamano fonti rinnovabili perché hanno come caratteristica quella di rigenerarsi in natura senza esaurirsi mai. Al contrario delle fonti tradizionali come i combustibili fossili, carbone, petrolio, oli combustibili che sono destinati ad esaurirsi. Stiamo in un periodo storico in cui questo accadrà in un tempo relativamente breve per questa ragione non si parla più di ‘se accadrà’ ma di ‘quando accadrà’.
Quando dureranno le energie non rinnovabili e lasciare il posto alle energie rinnovabili?
Se studiamo delle tempistiche il carbone potrebbe non esaurirsi per almeno un secolo in compagnia del metano. Ad essere in una situazione critica è il petrolio le cui tempistiche non superano i 30 anni, dopo di che il suo prezzo diventerà così alto da diventare praticamente insostenibile. Proprio riguardo il petrolio lo sviluppo degli impianti da fonti rinnovabili consentirebbe di ridurre la dipendenza dai paesi produttori di petrolio, di smettere di generare rifiuti pericolosi o difficili da smaltire, disastri in mare, rotture di piattaforme, oleodotti e condutture. La presenza diffusa delle fonti rinnovabili permette di pensare a un reticolato di generazione distribuita, che consente a sua volta di ridurre i costi per il trasporto dell’energia, di mantenere la ricchezza della produzione locale, e di non esportare capitali in Paesi lontani, in Medio Oriente o, peggio, nei Paesi che ospitano movimenti di terrorismo internazionale.
Ovviamente anche le energie non rinnovabili hanno dei contro dalla loro parte. Innanzitutto non tutte le tecnologie per la trasformazione delle fonti rinnovabili in energia sono a basso impatto e, purtroppo alcuni impianti geotermici hanno un impatto paesaggistico insopportabile.
L’energia solare
Il sole, in vita da oltre 4 miliardi di anni, è la prima fonte energetica che abbiamo imparato a conoscere. Perché è definita una delle energie rinnovabili? Perché ogni secondo, 700 milioni di tonnellate di idrogeno si convertono in elio con reazioni di fusione nucleare, rilasciando un’energia pari a 386 miliardi di miliardi di megaWatt. Questa energia può essere catturata tramite impianti come il pannello fotovoltaico caratterizzato da pannelli al silicio che trasformano le radiazioni solari in energia. In realtà oltre il pannello fotovoltaico ci sono altri 3 sistemi solare termico, solare a concentrazione e solare passivo.
L’energia Eolica
La prima energia ad essere stata sfruttata dall’uomo è stata proprio quella eolica. Basti pensare ai semplici mulini capaci di trasformare il vento in energia meccanica in grado di far muovere pesanti macchinari. Come la si intende oggi, però, questo tipo di energia produce prevalentemente elettricità, grazie all’inserimento della turbina eolica. Per funzionare al meglio, oltre alla qualità dell’impianto in sé, è necessario che venga realizzato in zone particolarmente ventose, meglio se in prossimità di mari e oceani. Lo strumento per trasformare in energia elettrica la “potenza nel vento” (i cui fattori sono la densità dell’aria, l’area intercettata dal vento, la velocità istantanea del vento) è l’aerogeneratore: la turbina eolica.
L’energia idroelettrica
Ulteriore energia rinnovabile è l’impianto idroelettrico, costituito da un geniale complesso di funzioni idrauliche e da una complessa unione di opere idrauliche e macchinari con cui si riesce a trasformare l’energia potenziale in energia elettrica. Le centrali idroelettriche possono essere di due tipi: ad acqua fluente, quando sfruttano direttamente la portata di un corso d’acqua; oppure ad accumulo, quando sfruttano un bacino di raccolta a monte della centrale che permette di incanalare la portata d’acqua desiderata.
Le energie rinnovabili del futuro
L’energia geotermica e quella proveniente dalle biomasse si stanno sviluppando molto negli ultimi anni. La prima è ricavata dal calore della Terra che scalda l’acqua presente nel sottosuolo e la fa fuoriuscire sotto forma di vapore. In questo modo le centrali possono sfruttare le alte temperature generate per produrre energia. Nel secondo caso, parliamo di energia prodotta con sostanze organiche tramite processi di combustione. È il caso, ad esempio, di scarti alimentari usati per ottenere energia termica.
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